Che la spiritualità e l’esempio del vescovatino don Luisito Bianchi abbiano lasciato un segno tra la sua gente – e non solo – lo ha reso evidente la conviviale del Lions Club Vescovato, tenutasi lo scorso 14 novembre presso il ristorante «Mappamondo». Conviviale pensata per presentare tanto la testimonianza lasciata da questo sacerdote, impegnato soprattutto nel sociale, quanto il progetto Casa Dorèan, il Centro Studi, in cui Fondazione Dominato Leonense, Cassa Padana ed il Fondo intitolato a don Luisito, intendono trasformare la sua casa natale, per poter qui custodire l’immenso suo patrimonio librario, letterario, epistolare e musicale.
«È un’iniziativa – ha dichiarato il presidente del Lions Club Vescovato, Franco Mazzini – che ci interpella e cui non possiamo far mancare il nostro sostegno, diffondendo la conoscenza del pensiero e della vita di don Luisito Bianchi, nonché divulgando il progetto Casa Dorèan». Innanzi tutto, perché riguarda «questo grumolo di terra e di case, nel cuore della Grande Pianura, dallo scanzonato e solenne nome di Vescovato”, come ebbe a scrivere lo stesso don Luisito, che ha dichiarato di dovere la propria vocazione all’esempio di don Primo Mazzolari, sacerdote cremonese di cui è in corso il processo di beatificazione. Poi perché si colloca nel solco della solidarietà e del servizio.
Don Francesco Cortellini, Vicerettore del Seminario Vescovile di Cremona, ha tratteggiato la ricca umanità e la forte spiritualità di don Luisito Bianchi, incentrando il proprio intervento sul tema della gratuità. Ha fatto seguito la toccante e commossa testimonianza di Vittorio Bellavite, amico di don Luisito, che ha raccontato numerosi aneddoti riguardanti il sacerdote vescovatino. Franco Aliprandi, a nome di Cassa Padana e della Fondazione Dominato Leonense, ha illustrato le ragioni e gli obiettivi del progetto di ristrutturazione di Casa Dorèan, mentre l’architetto Giacomo Graziani ha fornito i dettagli tecnici del progetto. Erano presenti in sala, tra gli altri, anche Pierina Bonali, cugina di don Luisito, ed il Sindaco di Vescovato, Gianantonio Conti.
A conclusione della serata, il presidente del Lions, Mazzini, ha evidenziato come «don Luisito Bianchi fosse certamente un uomo ed un prete straordinario, nel senso letterale del termine ovvero al di fuori dell’ordinario, poiché capace di cogliere l’infinito nel finito, capace di meraviglia e di gratitudine». Un esempio, dunque, cui guardare, per comprendere il senso vero della gratuità e del servizio, dimensioni che contraddistinguono anche l’impegno dei Lions nella società.